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Vera Franci Riggio vive e lavora a Firenze, ma è nata e cresciuta in Maremma. Lo scrittore Carlo Cassola, suo insegnante e attento consigliere, ha svolto un ruolo importante nella sua maturazione letteraria e a lui, non a caso, è dedicato l’ultimo racconto di questa raccolta. In qualità di narratrice, saggista e poetessa, Vera Franci Riggio ha ricevuto importanti riconoscimenti alcuni dei quali per racconti presenti in questo volume. Ricordiamo soltanto il premio speciale Casentino per la poesia e la narrativa (1990), il primo premio per la narrativa a Montelupo conferito da Antonio Tabucchi, primo premio Gronchi per la poesia, fiorino d’argento per la poesia al Premio Firenze (1992), primo premio per la poesia Giorgio La Pira (1995), primo premio Marega (1996, 1998) e infine nel 1998 premio speciale della giuria per la poesia al Premio Firenze. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra le quali: Bruno Rozzoli. Una presenza importante (Firenze 1989); Quando Andrea rideva (Roma 1991; Empoli 1997); Se il grano non muore (Empoli 1991); Lettere per un altrove (Empoli 1993); Colloquio con l’ombra (Roma 1995); Come arca che naviga (Empoli 1995). Prosegue intensa l’attività di critico letterario. Tra i suoi interventi più recenti la partecipazione ai seguenti convegni e incontri: “Maria ai piedi della croce nella letteratura e nella musica” (1996); “Cecina nella narrativa di Cassola” (1997); “Il ritorno degli etruschi, scultori dell’enigma” (1998); “Viaggio nella memoria femminile del Novecento” (1999); “Il più lungo giorno. Dedicato alla vita di Dino Campana”.