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Oriano Berni

13,00

Lo speziale al Canto de’ Ricci

UNA STORIA NELLA FIRENZE DEL SAVONAROLA

13,00

ISBN 9788895631998 ,
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Autore

La serena e appagata vita di Bernardo, speziale al canto de’ Ricci nella Firenze di fine Quattrocento, viene sconvolta da un episodio che lo coinvolge direttamente. La città vive un periodo turbolento, pieno di incertezze e instabilità.
Figura dominante di questo tempo è Girolamo Savonarola, predicatore domenicano, che con i suoi sermoni roventi per una morale severa, contro la ricchezza e la lussuria, infiamma il popolo.
Attraverso le vicissitudini e i fatti storici che si verificano in quegli anni tumultuosi, fra assassinii, carestie e pestilenze, la vita dello speziale si incrocia con quella del frate di San Marco.

Pagine

Formato

Confezione

Anno

Multimedia

Finalista al premio “Firenze, capitale d'Europa” 2016

Spazio soci Coop, Ponte a Greve, 2016

Progetto “A tu per tu con lo scrittore”- Cascina, Istituto Pesenti

Firenze, Biblioteca delle Oblate-2014

Recensioni

dalla Recensione di Arrighetta Casini:

«Già nel titolo Berni ci porta nella realtà fiorentina, con quel significato tutto particolare che la parola “canto” assume in questa città. “Il canto, dice Alessandro Parronchi, divide due strade ad angolo retto... e questi bivi son la bellezza della città perché danno il senso del molteplice e del variato”.

La lettura di Firenze attraverso i Canti unisce al fascino derivante dall’arcaicità dei nomi e dai ricordi ad essi legati la vivacità di una cronaca dal vivo.

Il Canto de’ Ricci ci porta nel cuore della città, fra il Corso e via S. Elisabetta, la targa, annerita dal tempo è ancora visibile fra le rozze bozze di pietra forte della torre altissima. A piano terra, due archi tamponati fanno pensare all’esistenza di una bottega. Lì potremmo immaginare la bottega del nostro speziale, il cuore del romanzo di Berni.

Infatti Bernardo, il protagonista, è uno speziale, appartiene ad un’Arte importante, quella dei Medici e Speziali, una delle Sette Arti Maggiori cui appartenne anche Dante, ma Bernardo esercita veramente questo mestiere e non mira ad una carriera politica né ad essere “imborsato” per accedere a qualche carica nella Signoria. E’ un uomo di sentimenti privati forti ed insieme pudichi: l’amore per la moglie Maria, il profondo senso dell’amicizia.

E’ un uomo che fa un mestiere importante perché importante è il ruolo della spezieria in quella società che non aveva rimedi alle malattie se non nelle erbe.

La spezieria al Canto de’ Ricci è anche luogo di incontro e di osservazione, situata com’è fra il centro religioso e la piazza della Signoria, lungo la strada che da Porta alla Croce arriva a Mercato Vecchio.

E’ merito grande di Berni aver offerto al lettore uno spaccato della vita fiorentina, vissuta anche attraverso le chiacchiere di bottega ed i ricordi dei più anziani in un momento particolarmente drammatico, controverso e non troppo conosciuto e cioè quello della repubblica “savonaroliana”

Berni pone delle date ben precise: marzo 1496 inizia il romanzo che poi copre i due anni seguenti, fino alla morte del Savonarola. (nel finale si parlerà di 20 anni dopo)

E’ un percorso ben documentato che mostra la figura carismatica del frate attraverso i suoi sermoni e, dall’altra parte, le lotte degli avversari. Questo, a mio giudizio, offre al lettore molti spunti di riflessione e di approfondimento e lo rende particolarmente adatto ad una lettura nella scuola media e superiore. Cito ad esempio le intense pagine sull’ordalia di medioevale memoria cui giungono domenicani con Savonarola e gli “avversari”, i francescani. Berni segue il montare feroce della folla osannante eccitata dallo spettacolo crudele e la rabbia, altrettanto feroce e crudele, per lo spettacolo mancato e a noi lascia tanti spunti di riflessione sulla volubilità del consenso popolare che trova esempi in ogni tempo.

Il nostro Bernardo, uomo prudente e saggio, osserva e non si mischia, ma ripone il suo affetto nei valori veri della famiglia e dell’amicizia.»

 

 

dalla Recensione di Daniela Bini:

«Lo Speziale al Canto de' Ricci è un piccolo prezioso libro.

Scritto in modo semplice, diretto, asciutto. La copertina è accattivante nella scelta del soggetto e per i colori sgargianti.

Il ritratto in bianco e nero del Savonarola, raffinato.

I dipinti riprodotti, all'inizio e alla fine del libro, dell'artista Bruno Vecoli, splendidi.

Toccare la copertina, aprire le prime pagine e subito si avverte che sarà di lettura piacevole.

Godibile la scelta di capitoli brevi, attraverso i quali si penetra subito la storia provando immediatamente simpatia per Bernardo, i suoi amici, il suo mondo.

Le descrizioni sono fatte bene, ci si immerge nella Firenze di quel tempo e hai voglia di andare avanti dopo l'inizio pieno di mistero.

Curiosi e interessanti i brani riprodotti nella vecchia lingua e veramente pare di ascoltare il Savonarola sotto al pulpito.

Le pagine scorrono insieme alla storia di Bernardo e di Firenze e il lettore entra via via e sempre di più dentro la trama. Partecipa a ciò che l'autore racconta e risulta ben equilibrato il rapporto fra la storia personale e quotidiana di Bernardo con quella sociale e storica dell'epoca narrata.

Mi sono posta la domanda sugli artisti, ed eccoli arrivare subito nel successivo capitolo.

Non manca nulla in questa storia.

Si vive con Bernardo, si sentono i profumi delle sue spezie e si soffre quando muore la moglie amata immaginando la sofferenza del popolo per il flagello della peste.

Molto amare le riflessioni sugli insegnamenti del Savonarola e sui popolani che prima lo amano e poi lo fanno ammazzare.

Sono pennellate quelle sui sentimenti ma ci pervadono il cuore l'amicizia sincera degli amici di Bernardo e l'aiuto nel momento del bisogno arriva con gesti spontanei e veri.

L'autore è bravo nel rendere la lentezza del tempo, si sente che le parole si sono depositate piano piano e i passi sul selciato vanno di pari passo ai mantelli indossati.

Belli i primi piani su Firenze, le sue chiese, i vicoli e le piazze. Vedi brillare il sole nell'azzurro del cielo e appena arriva l'inverno senti il gelo nelle ossa e si riflettono i volti al chiarore della candela.

Con la morte del Savonarola sembra finire tutto ma la riflessione finale, a distanza di venti anni, di Bernardo e Barnaba fa comprendere che il popolo, in tutte le epoche, si è sempre fatto "abbindolare" dal potere.

Resta salda la loro amicizia e la loro buona vita.»

Oriano Berni

Oriano Berni, nato a Camaiore nel 1941, vive a Firenze dal 1964. Studioso di storia locale, è appassionato di cinema e collezionista di materiale su Stewart Granger. Ha pubblicato nel 2009 Stewart Granger un divo in calzamaglia (Titivillus), dove racconta la vita artistica e privata del famoso attore inglese di gran moda negli anni '40 e '50; nel 2013 Ricordi e fantasie (Cinquemarzo), libro autobiografico in cui la sua vita di ragazzo si intreccia con le vicende storiche del paese natale.

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