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A cura di Alessandra Scappini e Federico Fastelli
Testi di Caterina Caputo, Isabel Castells Molina, Paola Dècina Lombardi, Federico Fastelli, Antonio Garcia Lopez, José Jiménez, Ernestina Pellegrini, Diego Salvadori, Angela Sanna, Alessandra Scappini, Grazina Subelytè
La pubblicazione riunisce gli interventi di coloro che hanno partecipato alle Giornate di Studio internazionali Out of Bounds: le artiste e il surrealismo dedicate alle figure femminili che hanno gravitato nell’entourage dell’avanguardia, tenutesi il 6 e il 7 ottobre 2022 presso la Sala Galileo Galilei della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
In occasione del centenario del movimento, nato nel 1924, ecco una serie di studi specifici e approfondimenti su artiste che hanno iniziato e svolto il proprio itinerario creativo tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, proiettandosi anche verso le esperienze creative dei decenni successivi. Tale intento deriva dall’esigenza di valorizzare in toto la loro personalità in stretta relazione con il loro operato e riscoprirne la complessità. Gli studi recenti, sia in ambito letterario che artistico, sono orientati a riesaminare gli itinerari delle figure femminili che hanno alimentato il panorama artistico e arricchito il clima culturale del secolo appena trascorso fino ai tempi attuali, considerando il loro essenziale contributo al rinnovamento di una cultura che per lungo tempo non ha garantito spazio alle loro voci. Infatti, nel gruppo surrealista, che si riprometteva la liberazione dell’individuo e della società, quest’ultime erano spesso considerate dagli esponenti del gruppo, a “dominanza” maschile, presenze “marginali”, come compagne, amiche, amanti, mogli o fonti di ispirazione, come donne muse e oggetto del desiderio. Si sono distinte, invece, come “artiste della rivolta”, tutta interiore, nel tentativo di liberarsi dai condizionamenti per contrasto e reazione, per uno spirito di ribellione che, se da un lato potrebbe conciliarsi con il gesto eversivo o provocatorio proprio della prassi rivoluzionaria surrealista, in termini di “inaccettazione, trasgressione, sovversione”, dall’altro coincide con la loro esigenza di esprimere un’autonomia di linguaggio, rendendosi quantomeno indipendenti dal movimento.