Questa nuova raccolta di poesie di Cesare Toso testimonia la superiore maturità raggiunta dalla “vis poetica” dell’artista, così impegnata esistenzialmente. Il titolo della silloge e il filo ideale, che lega fra loro le liriche, inducono a definirla un “quasi diario”. Quindi un diario dell’anima che prende corpo e svolgimento ora con immagini flashey, ora con visioni privilegiate, che si vanno definendo nella musicalità del “canto” come singolarità verbali intensamente liriche.