<<[...] Ogni pagina è come un'eco del pensiero, che va a distendersi nell'aria, soprattutto nello spazio da Roma, città di vita per l'autrice, a Firenze stessa. Roma, altro monumento della storia. Questo io credo sia l'intento dell'opera. Creare ponti, attraverso il canto immediato, a figure che che la storia l'hanno tessuta con la propria geniale presenza. È come se lei dicesse "io ebbi questa eredità, ebbi questi semi, lasciate che ne liberi gli odori e i colori con il mio mezzo poetico, lasciate che testimoni di una particolare cultura, che è fiorentina e toscana". È bello incontrare tanta passione per la propria città, passione intellettualmente tradotta. [...] [Alberta Bigagli]>>