Cento colpi e le sbucciature è la storia del “rosso” e del “voga”, del “lisca”, del “bomba”, del “secco”, di “renatino” e di tanti altri ragazzi che, nel crescere, vivono la Firenze degli anni Trenta, in pieno fascismo, e poi la Resistenza.
Quest’ultima coincide con il divenire adulti: essere partigiani è per loro occasione di conoscenza e di incontro con persone appartenenti a classi sociali diverse, significa confrontarsi con idee anche lontane, ma capaci di trovare un linguaggio comune.
Un’esperienza che li segna per sempre.
Un libro scritto con grande efficacia che è rivolto soprattutto a chi, per età, è sempre più lontano degli eventi che vengono narrati. Per non dimenticare.