dalla Prefazione:
«[...] Ironicamente seduto su di un cumulo di letteratura classica e pop, da Shelley a Corso, Niccolò Landi ci guarda e ci regala il suo sguardo oscenamente ingenuo ed imbarazzantemente nudo, appunto, sincero. Il resto, la forma e la non forma, il verso e l'inverso, ci fa capire che sono problemi da supermarket. E sono assolutamente d'accordo con lui. [Andrea Liberovici]»