Il fine pedagogico dell’educazione linguistica è quello di promuovere la competenza di strategie didattiche in grado di tenere conto delle variabili della comunicazione, cioè dell’interlocutore, dello scopo e dell’ambiente.
Non si possono incolpare i giovani di essere sprovvisti di creatività qualora dei bambini o dei preadolescenti non siano in grado di comporre una lirica o un racconto, ma occorre indirizzarli in base alla loro indole e alla loro capacità.
La creatività è qualcosa che nasce spontaneamente nel cuore di qualcuno oppure, se mancante, deve essere con gradualità acquisita e coltivata nel corso degli anni di studio. E in questo la scuola ha un ruolo fondamentale.
Maurizio Di Luzio
Maurizio Di Luzio, nato a Taranto nel 1967, insegnante elementare, si è laureato all'Università degli Studi di Bari in Materie Letterarie (1990), in Pedagogia (1993), in Vigilanza Scolastica (1994) e in Filosofia (1997). Per la casa editrice fiorentina Florence Art ha pubblicato le sillogi canore Appunti di uno studente (2006, seconda edizione 2019), Calendimaggio (2007), La ballata dell'avventura (2008) e Cuori ventenni e colorati (2011), nonché il saggio teoretico Pregiudizio, razzismo e antisemitismo. Le radici ontologiche (2007). In collaborazione con Giusy Negro (Lecce, 1966) ha pubblicato presso la casa editrice accademica Stamen di Roma il saggio pedagogico Il progetto vincente. Dalla tolleranza all'inclusione (2018), il saggio didattico-storico-filosofico Dall'As?so?lutismo all'Assoluto (e viceversa). Prospettive filosofiche e percorsi storici per una didattica interdisciplinare (2019) e il saggio La pedagogia come scienza, come Spirito e come libertà (2021). In collaborazione con Silvia Arcuti e Giusy Negro, Maurizio Di Luzio ha dato alle stampe il saggio pedagogico-didattico L'Educazione Civica nella Scuola Italiana e nell'Agenda 2030 dell'Europa Unita. L'impegno umano e l'avvenire migliore (Stamen, 2021).
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