«Questo libro analizza la prestigiazione in un modo assolutamente innovativo» scrive Aurelio Paviato nella sua prefazione. Ed è vero.
Se i volumi finora pubblicati affrontano la magia dal punto di vista esecutivo e psicologico (cioè cosa fare e come farlo), Fancini e Longhin partono dal presupposto che uno spettacolo – per bambini e per adulti – altro non è che una relazione fra prestigiatore e spettatori, un incontro fra i loro “mondi interni”, cioè fra le loro menti e le loro emozioni.
Conoscere le fasi dello sviluppo mentale del bambino, capire i meccanismi inconsci che determinano una particolare reazione, fa sì che sia più facile programmare e gestire nel modo corretto un’esibizione.
Se ciò è utile per lavorare con un pubblico adulto, diviene indispensabile quando si è di fronte ad una platea infantile.
In questo caso infatti è quanto mai necessario che il prestigiatore impari a relazionare il proprio “mondo interno” con quello dei bambini ai quali si rivolge senza provocare danni e con utilità reciproca. Il testo prende in esame dal punto di vista psicanalitico la mente del bambino, quella del prestigiatore, il gioco di prestigio e il suo simbolismo, l’approccio con il pubblico, la preparazione dello spettacolo.
Un libro da studiare con attenzione, per chi vuole saperne di più.