Un racconto-diario fortunosamente salvato da Saul, nipote di Davide, al tempo delle ultime distruzioni romane in Palestina, ci tramanda la storia del periodo che va – tra echi di guerre, di ribellioni, di odi – dagli albori della vita di Yehoshua, il protagonista, alla distruzione di Gerusalemme e al terribile massacro di Masada.
Il tutto visto attraverso gli occhi partecipi e la commozione di uno dei fratelli di Yehoshua: Davide, che nel narrare sfrutta un suo ruolo speciale, quello di sorvegliante attento di suo fratello, quasi di “spia affezionata”.
«“Ho lambito la veste del mio signore. Ora sono lieta, felice. E guarita.” Si allontanò quasi subito, le spalle più erette, ma di nuovo silenziosa. Né Yehoshua né altri commentarono le sue parole. Nessuno ha mai saputo da quale malattia era guarita, nessuno ha mai saputo come si chiamava, né da dove veniva.
Ma anche questo, infine, importava poco.»