«Un'altra impressione immediata che si ha leggendo Gurrieri è appunto il valore dello sguardo.
Mi ricordava, per una certa freddezza cristallina della sua capacità di vedere le cose, i concetti di quella che fu – solo una ventina d'anni fa – la scuola francese che si chiamava l'école du regard e che ci ha dato dei bei film. Ecco, ha questa capacità. È proprio un fatto lirico, perché in realtà non spende molte parole, non scrive lunghissime liriche; insomma, è castigato al punto che a volte riesce a dare l'impressione solo col titolo. [Alessandro Bonsanti]»