«Non erano molto anziani, ma erano stati colti da una improvvisa stanchezza e ne furono spaventati. La vita, come accade, aveva cancellato in loro dei sogni, ma poi erano stati ripagati! Quel nipote era un dono immenso e ora temevano che fosse loro sottratto. Senza confessarselo, avevano terrore del futuro, di quel tratto di vita senza luce.»
Un piccolo romanzo di formazione di radicale inattualità, orchestrato su due piani continuamente intrecciati e messi a specchio l’uno dell’altro: il piano degli eventi e quello più profondo, notturno, delle psicologie. Una storia di incanto e disincanto. Un adolescente, Enzo, sensibile e tormentato. Una famiglia spaccata, il rapporto col padre, l’amicizia, la scuola, la solitudine, le speranze e le pene di un giovane uomo che cresce troppo in fretta. Il frastuono del mondo, le ferite che “mordono la gola”. [Ernestina Pellegrini]