In questo volume, L’anima di Firenze, il Gruppo Fotografico Il Cupolone inteso mettere in contrasto una descrizione letteraria del passato con l’osservazione del presente, l’esplosione della Firenze Capitale e l’implosione della Firenze Pandemica, la vita “moderna” ottocentesca e l’imponente sviluppo della vocazione turistica che caratterizza il centro storico nella nostra contemporaneità.
Istantanee fortemente contrastate in bianco e nero in contrasto con testi che ci parlano con uno stile che non è più nostro. Un contrasto nel contrasto.
Per far ciò, in queste pagine si sono accostati alcuni brani tratti dal libro Firenze d’oggi, pubblicato nel 1896 dalla Tipografia Enrico Ariani che aveva sede in via Ghibellina n. 53-55 (in cui vari autori con i loro saggi danno conto della “nuova Firenze”, quella nata dopo le drastiche riedificazioni che in quel periodo ne avevano trasformato in maniera profonda il volto e la struttura urbana) con una scelta di fotografie scattate da 43 fotografi fiorentini che ritraggono scorci di vie, artigiani al lavoro, locali e ristoranti, nonché la socialità di quella che oggi è la “Firenze d’oggi” e del nostro ieri più prossimo.
Parole dal passato e immagini dal presente, giustapposte fra loro. Semplici suggestioni che hanno come scopo fondamentale il destare interrogativi, il prim o dei quali è: “Esiste ancora un’anima di Firenze?”
Nelle pagine di quel volume di fine Ottocento si immaginava lo spaesamento di un fiorentino di fine Settecento che si trovasse a risorgere dopo la ristrutturazione edilizia: «È proprio vero che se riaprisse gli occhi un fiorentino di cent’anni fa, durerebbe fatica a riconoscere o non riconoscerebbe affatto la sua Firenze, rimodernata, ingrandita, rimpulizzita, sventrata, cinta dal nastro verde dei suoi viali…»
Facendo un analogo gioco immaginifico, oggi possiamo senz’altro affermare che un fiorentino di cento anni fa – benché la città non sia molto trasformata dal punto di vista architettonico – probabilmente non si sentirebbe a casa nella Firenze di oggi. E allora, qual è oggi l’anima di Firenze?
Nel periodo pandemico, quando l’attenzione di tutti era rivolta alle persone, il Gruppo Fotografico “Il Cupolone” ha deciso di puntare gli obiettivi sulla città, così da vederla con occhi diversi dal consueto, evidenziandone le contraddizioni, cercando di immortalare quello che oggi è il suo spirito, cercando di capirne il senso più profondo.
Ognuna delle fotografie riprodotte in questo volume, sia presa in sé che in relazione con le immagini che la precedono e la seguono, se osservata senza fretta, suggerisce interpretazioni, suscita riflessioni, evoca connessioni, grazie alle quali ciascuno di noi potrà arrivare a distillare la “propria” essenza della città, cercando di definire qual è l’anima della Firenze dei giorni nostri e – magari – anche quale vogliamo che sia l’anima di domani.
L’odore del gasolio e dell’uva
13,00€VITA E AMORE PER LA FESTA DELL’UVA DI IMPRUNETA
Questo libro sostiene l’Associazione Onlus “Gli amici di Lapo”
www.gliamicidilapo.org