Dopo Classicismo e Romanticismo e Le tragedie di Seneca nell’arte del Poliziano, Mario Serafini – italianista fiorentino – prosegue la sua attività di saggista dando alle stampe tre nuovi contributi critici, rispettivamente Leopardi emulo di Dante, La polemica poetica fra Leopardi e Manzoni e La struttura unitaria dei "Sepolcri".
Se nel primo egli osserva come nel "Pensiero dominante" il Leopardi, con linguaggio stilnovistico e dantesco, sostituisca il pensiero d'amore al pensiero di Dio e voglia competere con la grande poesia del "Paradiso", nel secondo mette in evidenza come con il Frammento l'"Ognissanti" il Manzoni volesse in realtà rispondere alla "Ginestra" del Leopardi. Nell’ultimo saggio infine, Serafini spiega come l’unità dei "Sepolcri" consista nella lotta del sentimento umano contro la morte, sentimento "celeste" che rivendica con ogni sforzo quella immortalità che la natura ci ha negato.