Donato, il legnaiuolo, e la moglie Porzia abitano in Oltrarno, casa e bottega nei pressi di piazza Pitti.
Siamo alla fine del ’500 e l’ostentazione, lo sfarzo della famiglia regnante e dei cortigiani, in tempi di carestia e pestilenze, sono mal sopportati dai sudditi.
L’avversione, le dicerie, le malignità contro il granduca e contro il regime si sprecano, mentre le ruberie, le aggressioni e i delitti in città sono in aumento.
I fiorentini, al corrente degli intrighi e dei misfatti che avvengono fra le mura dei palazzi del potere, sperano in un mutamento delle loro condizioni di vita, magari con l’avvento di un nuovo principe.
Il mare ricco
Cavalli da tiro
L'odore del gasolio e dell'uva 